"LA FORESTA NERA"
Ero lì che mi
aggiravo nella foresta nera, che si trovava nell'India settentrionale. Era
chiamata così perché si diceva che vi abitassero dei cavalieri oscuri, che
proteggevano la pietra della fortuna, questa avrebbe esaudito tutti i miei
desideri. Allora appena sentito parlare di questa leggenda io mi misi subito in
viaggio, in una mongolfiera che mi regalò mio padre per il mio compleanno. Dopo
tre mesi, finalmente arrivai a destinazione. Quando stavo per scendere il mio
cuore cominciava a battere molto forte e la mia paura mi diceva di tornare
indietro, ma io mi feci coraggio e mi incamminai verso la foresta nera.
Proseguendo era tutto tranquillo, poi arrivai davanti a un vulcano, e quella
era solamente la prima prova da superare. Scalai quel grosso vulcano e,
arrivato in cima, c'era una formula da pronunciare ad alta voce per creare un
ponte di pietre che mi avrebbe permesso di attraversare il vulcano. Io
pronunciai quella formula ma sapevo che non sarebbe andato tutto liscio.
Attraversando il ponte, spuntò un nano alato, che sarebbe stato il mio
ostacolo, io però, tirando fuori una spada dal mio zaino, lo uccisi. Proseguì,
camminando decisi di riposarmi sotto un albero di mele e mi addormentai. Al mio
risveglio, ero affamato, allora presi una mela da quell'albero. Io non sapevo
che quella mela era avvelenata e la mangiai. Il veleno mi stava soffocando,
tanto che non potevo nemmeno respirare: svenni. Quando ripresi i sensi mi
ritrovai d'avanti a uno stregone, che cercava di ostacolarmi, perché anche lui
stava cercando la pietra. Allora mi fece portare delle guardie nella prigione
del castello, io però, con la mia spada, ruppi il vetro e scappai. Dietro al
castello c'era una grotta e io sapevo che lì dentro c'era nascosta sicuramente
la pietra. Andai in quella grotta, c'erano due guardie che fortunatamente si
erano addormentate, io sfilai la chiave per aprire quella porta e proprio lì
c'era la pietra, con intorno un mucchio di altre pietre e diamanti. Quando presi
la pietra cadde dal soffitto un grande masso, io, però, scappando saltai nella
mia mongolfiera e volai via. Desiderai di avere un castello, di essere un
principe e di avere per moglie una fantastica fanciulla.
Giulia Negro
Classe I E
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